Attraversando la provincia di Isernia, è visibile a lunga distanza un vasto terrapieno sovrastato da un possente ponte in pietra che fa da contrasto alle acque sottostanti di color turchese.
La struttura è immersa tra i boschi del Molise, i fitti alberi, i ruscelli e la maestosa catena di monti delle Mainarde.
Decidendo, come spesso capita, di seguire istintivamente strade insolite, ci si ritrova sul sentiero che percorre il viadotto alla scoperta di questo luogo inaspettato: il Lago di Castel San Vincenzo, un bacino di origine artificiale, di profonda importanza storica, paesaggistica e sociale.
Questo luogo fu infatti importante crocevia nei secoli per viandanti, grazie alla vicinissima fonte del fiume Volturno ed alla limitrofa presenza dell’Abbazia di San Vincenzo. Negli anni Cinquanta fu poi uno dei primi progetti italiani nati per rifornire di energia idroelettrica i paesi circostanti, tra cui il borgo di Castel San Vincenzo, da cui trae il nome.
E’ facile comprendere quanto qui, acqua e territorio siano strettamente legati, la connessione tra passato e presente si avverte tutt’oggi, osservando gli abitanti del luogo che lo frequentano per rinfrescarsi durante le estati roventi, considerandolo un’oasi di pace, ideale per rilassarsi, fare sport acquatici, o semplicemente abbandonarsi alle meraviglie del paesaggio che incantano gli occhi.
Il lago diventa luogo di ristoro, ma allo stesso tempo anche di ammirazione e contemplazione, nelle giornate limpide e ventose, l’ambiente circostante si specchia nelle acque color smeraldo, creando uno scenario unico che ricorda un quadro realizzato con tavolozze di colori ricche di giochi di luce ed ombra.
Non potendo fare a meno di ricordare la frase del poeta americano, Henry David Thoreau: “Un lago è il tratto più bello ed espressivo del paesaggio. E’ l’occhio della terra, a guardare nel quale l’osservatore misura la profondità della propria natura” consideriamo questo luogo come uno dei prediletti di Bea & Dante’s Adventures.